Da quando è entrata in vigore la normativa, l’alternanza
scuola lavoro è diventata una parte fondamentale della vita di ogni studente.
Pienamente approvata da alcuni, disprezzata da altri,
l’alternanza scuola lavoro ha una durata che varia dalle due alle tre
settimane, nelle quali gli studenti invece di andare a scuola si recano in un
luogo di lavoro, senza però essere retribuiti.
Solitamente, il luogo di lavoro è scelto in base
all’indirizzo scolastico frequentato dai ragazzi, inserendo così gli alunni in
un contesto lavorativo nel quale potrebbero ritrovarsi una volta terminati gli
studi.
Ma ora vi voglio parlare della mia alternanza scuola lavoro,
o meglio dire della mia avventura in alternanza.
Ho lavorato per due settimane all’Acquario di Genova, il
secondo acquario più importante d’Europa. I miei compiti erano accogliere i
turisti e dare loro informazioni (ad esempio indicando il bagno, il bar o
l’ascensore).
A volte sono stata anche in reception, a mio parere la
postazione più adatta a me, visto che frequento un istituto turistico. La
reception era la prima postazione che i turisti trovavano all'inizio del loro
percorso, il mio compito era accogliere i turisti, dare loro le mappe
disponibili in varie lingue e a volte anche spiegare loro il percorso.
I miei colleghi erano gentili e simpatici, la loro compagnia
ha reso meno pesanti le quotidiane otto ore durante le quali
dovevo stare in piedi.
Ho avuto modo di parlare lingue diverse, mettendomi a confronto con
turisti provenienti un po’ da tutto il mondo.
Ho incontrato persone che non distinguevano la sinistra dalla
destra, persone gentili e cordiali, ragazzi/e che vivono realtà
diverse dalla mia.
Una cosa che ho sicuramente imparato da questa esperienza è
che il mondo è bello perché è vario, ogni persona ha la propria storia, i
propri segreti, le proprie paure e le proprie emozioni. Ho avuto modo di
riflettere su quanto il mondo che mi circonda sia piccolo rispetto alla realtà
mondiale di sette miliardi di persone.
È stato faticoso, in certi casi anche
difficile, ma sono convinta che sia stata un’esperienza fantastica che sarei
disposta a rifare altre cento volte.
Spero che anche tutti voi abbiate modo di vivere
un’esperienza in alternanza positiva come la mia.
Eleonora Bonfà, III D tur
(foto dell'autrice)
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