lunedì 19 febbraio 2018

A spasso tra le news

Per preparare questo articolo, mi è stato chiesto, come compito da svolgere a casa, di leggere i giornali delle ultime settimane (versione cartacea e online).
Mi sono particolarmente soffermato sul quotidiano Il Secolo XIX, che mio padre compra abitualmente, ho seguito con più interesse del solito il TG, e ho anche provato a leggere qualche articolo online, ma sono stato distratto dalle notizie sul calcio... 😏

Le prime pagine dei giornali nel weekend erano riempite con articoli sulla politica, in particolare sulle prossime elezioni; argomento del quale non sono ancora riuscito a farmi un' idea personale.
Ho letto in particolare un articolo riguardante una “renziana”, Sara Manfuso, che ha deciso di rifiutare la candidatura come capolista del collegio Lazio2, pur di non affrontare il deputato di “Liberi e Uguali” Alfredo D'Attorre, suo ex marito e padre di sua figlia.

Un fatto di cronaca che mi ha colpito è stato il maxi tamponamento di sabato mattina sull'A26. Nel tratto tra Ovada e Pra, un incidente è costato la vita a un giovane ventenne originario del Salvador. Il ragazzo, secondo le indagini della polizia stradale locale e del maresciallo Maresca, sostava senza cintura nei sedili posteriori dell'automobile guidata dalla madre.
Al momento non ci sono indagati, ma verranno analizzati circa 100 veicoli.

Sabato 27 gennaio, una delle notizie più in rilievo era sicuramente la celebrazione del giorno della memoria; data in cui vengono ricordate le catastrofi e i drammi provocati dall'olocausto. 
Fin da bambino sono sempre stato affascinato e toccato moralmente da questo tema.
Stiamo parlando di una delle più grandi tragedie mondiali di tutti i tempi.
Un periodo spaventoso che, a parer mio, merita di essere ricordato in memoria di tutte le persone che hanno perso la loro vita inutilmente, nella speranza che mai più si possano ripetere atrocità simili...
E come disse Primo Levi, anch'io mi chiedo “se questo è un' uomo”.
Ho letto che di recente è stata emanata una nuova legge, nella quale è espresso che attribuire alla Polonia (terra occupata dai nazisti durante la II guerra mondiale) gli orrori avvenuti nei campi di concentramento e di sterminio è diventato illegale e si rischiano fino a 3 anni di reclusione.

Chi si affacciò al nazismo durante la sua giovinezza, definendolo poi il più grande errore della sua vita fu Ingvar Kampard, il fondatore di “IKEA”, morto a 91 anni.
Storia interessante la sua, a 5 anni comprava e rivendeva fiammiferi, a 9 vendeva salmoni a domicilio, da sempre appassionato dal legno, figlio di un guardaboschi, imparò a costruirsi i mobili da solo...Prima una sedia, poi un tavolino, per arrivare nel 1943 a dare vita nella sua città natale, alla ormai nota IKEA.

Nahuel Coppolino 
III D tur

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